Racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano - Fabio Fiori

lunedì 7 novembre 2016

Joshua Slocum, un racconto radiofonico


Il primo, il maestro di tutti i vagabondi del mare
Joshua Slocum
Raccontato da Fabio Fiori

WIKIRADIO - Rai Radio 3
Lunedì 14 novembre 2016 
ore 14:00 - 14:30

Radio FM - Online - Digitale Terrestre
Podcast Rai Radio 3 – WIKIRADIO

Dopo il racconto radiofonico di Bernard Moitessier, tra qualche giorno: Joshua Slocum, il primo, il maestro di tutti i vagabondi del mare.


E' partita ieri la Vendee Globe, la più impegnativa e avventurosa delle regate oceaniche. Da soli, su barche di 60 piedi, senza scalo, i concorrenti dovranno fare un giro del mondo, ripercorrendo la rotta dei mitici velisti che nel lontano 1968 parteciparono alla Golden Globe Race. Se il primo vincitore Robin Knox-Johnston impiegò 312 per completare il giro del mondo, l'ultimo François Gabart nel 2013 ne impiegò 78.

Tutti comunque hanno ripercorso la rotta del pioniere di queste avventure Joshua Slocum, un americano che tra il 1895 e il 1898 fece per primo il giro del mondo a vela in solitario. E tutti avranno letto, in toto o in parte, il suo libro più noto Sailing Alone Around the World, pubblicato nel 1900 e tradotto per la prima volta in italiano da Mursia nel 1969. Un traduzione fatta da un'altra icona della vela oceanica, Alex Carozzo, l'italiano che sempre negli anni Sessanta attraversò da solo a vela l'Oceano Pacifico, dal Giappone alla California. Carozzo fu anche l'unico italiano alla partenza della Golden Globe Race in Inghilterra nel 1968, al fianco di mostri sacri quali il vincitore Robin Knox-Johnston e Bernard Moitessier. Proprio in questa occasione Moitessier divenne anche un mito, perché in testa con ampio vantaggio decise di ritirarsi, mettendo la prua per la seconda volta verso est, raggiungendo Thaiti, dopo 303 giorni di navigazione in solitario senza scalo, in cui percorse 37.000 miglia cioè quasi 70.000 chilometri, doppiando due volte i capi di Buona Speranza e Leeuwin e una volta Capo Horn, il più terribile. Anche di questi straordinari velisti Slocum fu il maestro riconosciuto, a cui lo stesso Moitessier dedicherà la sua barca più nota, chiamandola Joshua.

Joshua Slocum partì per il giro del mondo in solitario il 24 aprile 1895, dalla costa orientale degli Stati Uniti, facendo rotta per le Azzorre e poi per Gibilterra, dove arrivò nell'agosto del 1895. Qui decise di cambiare itinerario, evitando di attraversare il Canale di Suez inaugurato qualche anno prima, per paura dei pirati che infestavano il Mar Rosso. Ma altri predoni lo inseguirono quando discese le coste del Marocco, per fortuna senza raggiungerlo, grazie alla velocità del suo Spray. Con questa straordinario sloop autocostruito attraversò lo Stretto di Magellano in un vero e proprio corpo a corpo con le tempeste australi. Di lì ritornò ai tropici, arrivando nell'Isola di Samoa nel luglio del 1896, dove conobbe la moglie e i figli dello scrittore Robert Louis Stevenson. Dall'Oceania andò in Australia, Tasmania, per poi proseguire nell'Oceano Indiano e arrivare a Durban, in  Sud Africa, nel novembre del 1897. Gli restava da doppiare Capo di Buona Speranza, che superò il mese successivo, per poi risalire l'Oceano Atlantico e ritornare a Newport. “Alle una del mattino del 27 giugno 1898, diedi fondo, dopo una crociera di più di quarantaseimila miglia intorno al mondo, della durata di tre anni, due mesi e due giorni”, scriverà nel suo libro più noto.
Ancora oggi, a oltre un secolo da questa epica impresa, rimane attualissima la lezione di Slocum e  il suo invito: “Ai giovani che pensano a un tale viaggio direi “andate””.
“Il racconto di Slocum dà al lettore una sensazione di libertà cui è difficile resistere”, ha scritto lo scrittore svedese Bjorn Larsson e io mi limito ad aggiungere solo che la libertà la si può trovare anche nel nostro mare quotidiano, quello che bagna le rive urbane del Mediterraneo.

Di questo e di tanto altro parlerò nel racconto radiofonico che verrà trasmesso lunedì 14 novembre 2016, alle ore 14, su Wikiradio - RAI Radio 3.

Il post è parte della pagina pubblicata oggi dal Corriere Romagna.




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