Racconti di isole, venti, vele, nuoto e remi, oltre a qualche idea sul nostro mare quotidiano - Fabio Fiori

mercoledì 22 agosto 2012

Biblioteca di mare e di costa

“Tutte le tempestose passioni dell'umanità, ... sono trascorse come immagini riflesse in uno specchio, senza lasciare traccia sul misterioso volto del mare” Joseph Conrad


Roger Deakin, giornalista e scrittore inglese nato nel 1943 a Watford, non è nuovo a viaggi avventurosi, spesso in luoghi geograficamente vicinissimi ma lontanissimi da un punto di vista esperienziale. Nel 1996 parte da casa nel Suffolk, regione costiera a nordest di Londra, tuffandosi nel fossato che attraversa il suo terreno. Vuole seguire la pioggia, “nel suo errare attraverso la nostra terra per raggiungere il mare”. E poi di lì compie un inusuale periplo della grande isola a nuoto. Sarà l'occasione per accedere a quella parte del nostro mondo che, “come l'oscurità, la nebbia, i boschi e l'alta montagna, conserva ancora una buona parte del suo mistero”. Ma al di là dell'avventura e dei piaceri, con l'autore condividiamo l'idea che il nuoto in ambiente naturale sia oggi una pratica sovversiva che ci permette di “riprendere coscienza di quel che è antico e selvatico ... di uscire dal sentiero battuto e liberarci della versione ufficiale delle cose”. Lui nelle acque inglesi come noi in quelle mediterranee, ogni giorno siamo chiamati a difendere i nostri diritti di liberi nuotatori. Diritti di accesso e di qualità delle acque, diritti civili ed ecologici. Quello di Roger Deakin è anche un viaggio storico e letterario, una riscoperta dei luoghi, delle idee, delle partiche care a Loudon Waiwright III, John Donne, William Cobbett, George Orwell, Georges Borrow, Henry David Thoreau e tanti altri, noti o sconosciuti, accomunati dalla fascinazione per le acque. Nelle sue lunghe nuotate l'autore incontra uomini, piante e animali, abitatori di un eden invisibile nelle frettolose pratiche del quotidiano e negli altrettanto accellerati tempi delle vacanze. Deakin condivide ostinatamente le acque con salmoni, anguille, rane e naiadi, immergendosi ovunque, dove possibile nudo o con una muta, in fiumi, laghi, torrenti, fossati, canali, ruscelli, acquedotti, stagni, pozze e in quel mare che tutto accoglie e circonda, luogo primordiale dove la vita è nata e si rigenera. “Natando virtus” è scritto sulle terme di Ennistone, città fantastica di Iris Murdoch, “Natando virtus” dovremmo scrivere sulle rive delle nostre città d'acqua.
Roger Deakin, 2011. Diario d'acqua. Viaggio a nuoto attraverso la Gran Bretagna. EDT, Torino; pp 394, € 20,00.